Il rave politico – Dopo Cusago

..di questi tempi associare la parola RAVE a quella POLITICA puo risultare un eresia.
Per noi no. Anzi, talvolta, ritroviamo piu un senso politico in una TAZ (temporary autonome zone), da cui poi sono nati i rave, che in tante passegiate, di partito e non.

Lo scorso sabato, la questura milanese, nella persona del questore Savina,
resosi gia noto, pur essendo in carica in quel di Milano dal 1 ottobre,
in importanti atti repressivi come far manganellare gli studenti il 5 davanti
al Pirellone,reprimere il 22 i comitati per la casa a San siro e il giorno dopo
sgomberare il Lambretta, continua le sue “risikate” sgomberando una festa non autorizzata, con il preciso intento di voler dare una dimostrazione di forza ad organizzatori e ravers in generale.
Forse immaginando di trovarsi davanti degli zombie Savina decide di mandare 150 cellerini, tirandosi addosso le critiche anche del sindacato di polizia, per sgomberare quasi 2000 persone, portando a termine una di quelle classiche operazioni che tengono alto il nome delle forze del disordine nostrane, a cui portroppo chi le vive settimanalmente è abituato, fatte di brutalità verso persone, animali e oggetti, e dirette dall’ignoranza fatta a dirigente, alla direzione di cellerini dirottati dallo stadio.
A sto giro, oltre che far provare ai piu giovani lo sparalacrimogeni, si son divertiti ad uccidere a calci e manganellate un cane, oltre che ad accanirsi contro strumentazione audio, video, e dar libero sfogo alla violenza sulle persone.

Una ragazza poco piu che ventenne in coma per essere “caduta su un calcinaccio” violento, il suo ragazzo tra gli arrestati per resistenza, entrambi cuneesi. I feriti ufficiali sono cinquanta, molti appartenenti ai cellerini che ovviamente si fanno refertare anche i graffi,
vari fermi, ancora imprecisati arresti e il sequestro di  migliaia di euro di attrezzatura audio e video.

In mezzo a queste barbarie, inevitabile la ribellione dei partecipanti alla festa, che racchiudono personalità di ogni tipo, sfociata in guerriglia urbana. Avvenimento che mancava da non poco ad uno sgombero di un rave.

Alcuni di noi del collettivo sono frequentatori, assidui o meno, di rave party.
Qualcuno tral altro affronta il tema anche in maniera iper-consapevole e per gran parte politica.
Non ha tutti i torti chi accomuna queste feste al semplice sballo e alla circolazione di droghe, che avviene ovunque, non solo ai rave, ma anzi in quest’ultimi spesso avviene piu consapevolmente.
Non è la strada del divieto che porta una persona ad avere un opinione di una cosa. Il divieto lo porta al massimo alla ricerca del vietato. Inoltre a questo  tipo di feste, da quando sono nate, esistono collettivi e progetti di informazione che promuovono un uso consapevole e informato di sostanze, se proprio si vuole provare, con la distribuzione di volantini e materiale informativi, oltre che l’attività di primo soccorso qualora ce ne fosse bisogno.
I veterani dei Rave accusano che l’ambiente stia comunque cambiando, e perdendo i suoi connotati politici, lasciando spazio al semplice esercizio ludico, ma ricordando che cosi non puo essere in quanto generato da un occupazione, e quindi una riappropriazione politica di uno spazio, materiale e temporale.

Il filone che si dissocia dal dare solidarietà alle reali vittime dell’accaduto, qualora ci fosse, tacciando come tossici inconsapevoli, o semplicemente semplici festaioli, con la presunzione di scegliere con quale modalità l’individuo ha il diritto di riappropriarsi delle propria libertà, ben si distacca dalla nostra visione di politica e attività sociale, e serve a nostro avviso, semplicemente a lasciare spazi vuoti in cui altre idee politiche possono
trovare spazio (vedi animalisti di destra), anche se confidiamo nel popolo dei travellers,
che in gran parte è formato da individualità sicuramente rivoluzionarie, che spesso si aggregano in forme collettive con connotati politici non indifferenti.
In un rave party nasce una società autonoma, dalla gestione degli spazi, all’approvvigionamento, al pernottamento e all’intrattenimento, in cui non vige nessuna particolare pre-selezione ai rapporti umani e in cui giovani e meno giovani trovano spazio per dimostrare le proprie capacità, a differenza del mondo esterno.
E’ sempre sgradevole trovare bei prati pieni di rifiuti di ogni tipo, e questo è sicuramente una cosa che disgusta gli organizzatori in primis. DIfatti ricordiamo feste in cui si è staccata la musica fin quando non si puliva.

Nessuno vieta a quella politica underground, ma piu attiva (forse), di partecipare a questi eventi, a cui nessuno negherà mai di mettere un banchetto, come gia molti ce ne sono, di molteplici realtà, o singole persone, che colgono la momentanea rivoluzione
in un mondo di parole a lungo termine. Che vivono per un lasso di tempo in un sistema lontano e diverso da quello che critichiamo.

Massima solidarietà allo spirito fondatore dei rave party e a chi ha subito la repressione del manganello ignorante,
braccio del governante criminale.

ecco il comunicato di uno dei gruppi organizzatori, Hazard unitz, che festeggiava i suoi 10 anni di attività:
http://infoshocktorino.noblogs.org/post/2012/10/28/comunicato-hazard-unitz-crew-sui-fatti-di-sabato-27-ottobre/

 

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5 risposte a Il rave politico – Dopo Cusago

  1. targato cuneo scrive:

    Sono stati tutti scarcerati i 4 ragazzi che erano da alcuni giorni a San Vittore con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale per i disordini di sabato sera nel corso di un rave party a Cusago in provincia di Milano

    Tra questi finisce agli arresti domiciliari anche il fidanzato della ragazza 22enne di Cuneo che ha sbattuto la testa cadendo a terra e che ha subito in seguito un delicato intervento.

  2. Dok scrive:

    Sono anni che partecipiamo a questi eventi. Nel mondo i concetto di introspettività, riscoperta di se stessi e continua evoluzione sono riusciti al massimo a creare la massoneria! Noi stiamo vivendo ciò che vogliamo! Siccome il giusto è soggettivo e non mi pare che rechiamo danni ad altri visto che neanche i proprietari, se non forzati, ci denuncerebbero direi che è chiamabile solo come repressione o una forma di razzismo. Siccome ormai i nostri diritti umani sono buttati nel cesso non essendo considerati come tali! Si si esistono le droghe ma non so se faccia più male utilizzarle o trovarsi tutti davanti ad un altare con gente che professa povertà con tutto attorno in oro. Non si può dire sono connotate come tali solo perchè sono sostanze e non forzature di pensiero perchè basti pensare alle farmacie! in tutta europa il valium è considerato quasi un veleno ed in Italia lo vendono e consigliano come fosse acqua! In tutta europa un medico che da un antibiotico è costretto da legge a dare un gastroprotettore cosa che in Italia solo se il medico è davvero tale lo farà! Inutile con la chiusura mentale che c’è che molti usano le droghe per arrivare a livelli di meditazione che siccome non sono nati tibetani non potrebbero mai raggiungere in una notte! (ma questa me la tengo che se sapreste coglierla non staremmo facendo questo discorso!)

    Tutto ciò per dire cosa?
    Siamo qui illegali ANCHE E MAGGIORMENTE per voi più che per noi! Alzarvi ogni mattina ed accettare a capo chino tutto questo?? Sinceramente mettere un po di musica e sentirsi dire dovete andare via perchè non ci sono le dovute uscire di emergenza E SEI ALL’APERTO!!!!! Uscire da una campo dopo la festa e siccome non sanno a che attaccarsi ti denunciano per trasporto abusivo di mondezza????? e poi ti incazzi se non puliamo????

    C’è sinceramente!!! Ogni anno i morti sono meno di 10! Adesso ditemi cosa fate nella vostra vita che in un anno procuri meno morti COMPRESO ANDARE AL BAGNO!

    In un mondo dove se vai al sert anche se non ne hai bisogno ti danno il metadone perchè se non fanno la ricetta di quel farmaco non vengono pagati per curarti???

    Ma a che gioco stiamo giocando? Molti dicono andiamo alla fonte? Le guardie (e le chiamo GUARDIE APPOSTA) sono andate contro un illegalità! Ed io ti rispondo: Se vuoi andare alla fonte chiediti le scuole cosa hanno fatto a quei ragazzi fino a quel momento e chiediti i posti di lavoro che avrebbero dovuto occupargli le giornate! Molti sono convinti di non aver un futuro e cio lo pensano tutto il giorno seduti a guardare il muro! Permetti che dopo questo iper gap sociale che hanno creato almeno per passare il tempo uno si droghi e provi a giocare con le sensazioni?

    Io parlo da persona che il posto di lavoro cell’ho pago le tasse e non mi si deve rompere in alcun modo a riguardo ma mi sento impotente verso molti volti di ragazzi che affermano: “Non cambierà mai la situazione non c’è nulla da fare!”

    Il movimento prima era diverso perchè le persone aveva ideali e futuro. Adesso dopo che hanno creato una generazione di zombie si permettono di meravigliarsi che si comportino come tali! Dentro molti di loro, solo soffermandosi con foglio di carta e penna 2 minuti a scarabocchiare, fanno schizzi di un accuratezza che ci si meraviglia come questo mondo non sappia metterli in risalto e gustarseli. Una musica segregata quando qualsiasi canale tv o radio si ascolti il 90% delle canzoni di oggi che danno sembrano uno scherzo alla musica stessa! Ci si può solo sentire meglio all’attacco di qualche classico come Queen o Doors e tanti altri.

    Questo è un getto di ciò che io come molti altri ragazzi abbiamo dentro. Proveranno a fermarci ad ucciderci ! POTRANNO FARE CIO CHE VOGLIONO MA SIAMO LA NUOVA GENERAZIONE E VOLENTI O NO IL MONDO DI DOMANI E’ IL NOSTRO!

    scusate per eventuali errori di scrittura ma è uscita cosi a getto che non la voglio correggere perderebbe l’enfasi!

    quasi dimenticavo: RAVE ON

  3. rottor scrive:

    brav* condivido parola per parola, e finalmente qualcun* si è preso la briga di parlare anche dell’ultimo degli ultimi, il cane massacrato dalla sbirraglia.

  4. 2012 scrive:

    L’impotante è che imprenditori e professionisti continuino a non essere fermati quando toccano i 110kmh in città a i 190 in autostrada col le loro assurde macchine di morte 285cv coi vetri neri. Ai ventenni va spaccata la testa, ai balordi va fatto l’inchino.

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